Distorsione di caviglia

La distorsione di caviglia è uno degli infortuni più frequenti in ambito sportivo e non.
Il meccanismo traumatico può avvenire verso l’esterno (in eversione) oppure verso l’interno (in inversione) e può causare o meno una rottura dei legamenti della caviglia e/o una frattura che andrà verificata tramite indagini ecografiche o radiografiche.
A seguito del trauma, la caviglia apparirà arrossata, calda, dolorabile ed edematosa mentre il paziente avrà difficoltà a deambulare.
Una volta escluse fratture per cui si necessiterebbe di uno stivaletto gessato, il protocollo da seguire è quello dell’acronimo PEACE E LOVE.
In particolare, nei 3 giorni successivi al trauma è consigliato applicare il protocollo PEACE
P- PROTEZIONE (PROTECTION): in una prima fase dobbiamo proteggere la zona per non aggravare il danno e dobbiamo evitare tutti quei movimenti e quelle attività che potrebbero aumentare il dolore.
E- ELEVAZIONE (ELEVATION): In questa fase bisogna portare la struttura lesa più in alto rispetto al cuore per favorire il ritorno venoso e ridurre il gonfiore.
A- EVITARE ANTIINFIAMMATORI (AVOID ANTI-INFLAMMATORIES): vanno sicuramente evitati gli anti-infiammatori. L’infiammazione è il primo passo verso la guarigione di un tessuto. In questa fase non bisogna ostacolarla.
C- COMPRESSIONE (COMPRESSION): la compressione dell’area lesionata con un bendaggio riduce il sanguinamento e quindi il versamento.
E- EDUCAZIONE (EDUCATION): il podologo deve educare il paziente sui benefici del recupero personalizzato e attivo.
Successivamente, nella fase post- acuta, è consigliabile seguire il protocollo LOVE
L- CARICO (LOAD): appena la regressione del dolore e della sintomatologia lo permette iniziare a caricare gradualmente il tessuto o la struttura lesionata tramite esercizi attivi.
O- OTTIMISMO (OPTIMISM): la paura e il catastrofismo possono essere degli ostacoli verso il recupero completo della lesione, quindi un pensiero positivo e la consapevolezza della gravità della lesione ti aiuteranno nel processo di riabilitazione.
V- VASCOLARIZZAZIONE (VASCULARISATION): praticare esercizi attivi ed eventualmente associare terapie fisiche può aiutare a migliorare il flusso sanguigno riducendo i tempi di recupero.
E- ESERCIZIO (EXERCISE): l’esercizio attivo è fondamentale per il recupero della mobilità, forza, propriocezione e per cercare di evitare un’eventuale recidiva. Gli esercizi devono essere specifici per il paziente, in base allo sport e al meccanismo di lesione.