Il piede diabetico

Cosa è il piede diabetico
Il diabete è una patologia metabolica caratterizzata da un aumento della concentrazione di zucchero nel sangue (glicemia). Questa elevata concentrazione di glucosio causa danni a vari organi e strutture tra cui il piede.
Il piede diabetico è definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “la condizione di infezione, ulcerazione e/o distruzione di tessuti profondi associate ad anomalie neurologiche e a vari gradi di vasculopatia periferica degli arti inferiori”. In realtà questa definizione dovrebbe essere estesa anche a tutti i diabetici che, pur non presentando ulcerazioni a livello del piede, presentano delle alterazioni della sensibilita’ (NEUROPATIA) e della vascolarizzazione (VASCULOPATIA).
Neuropatia e vasculopatia
Entrambe sono conseguenza dell’alta concentrazione di zucchero presente nel sangue che
va a danneggiare rispettivamente i NERVI e i VASI ARTERIOSI.
I nervi vanno incontro ad un danno strutturale che porta ad un’alterazione della conduzione del segnale nervoso e quindi a sintomi come PERDITA’ DI SENSIBILITA’, PARESTESIE E DOLORE (COME PICCOLE SCOSSE ELETTRICHE O PUNTURE DI AGHI). Il danno nervoso coinvolge inoltre anche le fibre del sistema nervoso autonomo portando, per esempio, a secchezza del piede o eccessiva sudorazione.
Le arterie invece, ma anche i vasi di piccolo calibro, possono andare incontro a fenomeni di occlusione (parziale o totale) e a fenomeni di calcificazione. Non è raro infatti ritrovare arterie calcificate come reperti di esami radiologici svolti in pazienti diabetici. I vasi maggiormente colpiti sono quelli periferici che si occupano di portare sangue al piede e all’arto inferiore quindi ciò che ne risulta è una mancanza di sangue e quindi ossigeno in questi distretti.
I segni/sintomi più comuni dell’arteriopatia periferica (PAD) sono il dolore (che peggiora in posizione distesa), la difficoltà a camminare per lunghi tratti senza avvertire dolore (circa 300m), l’assenza di polsi periferici, il pallore o la cianosi cutanea e la perdita degli annessi cutanei (peli, fragilità ungueale…).
Il piede diabetico risulta essere quindi un piede particolarmente fragile e a rischio: infatti se da una parte abbiamo la perdita di sensibilità che non ci permette di avvertire un trauma o un dolore, dall’altra parte la vasculopatia non ci garantisce, in caso di lesione, un adeguato apporto di sangue e ossigeno per fronteggiare la riparazione.
La prevenzione
Ecco che quindi si intuisce quanto la PREVENZIONE svolga un ruolo fondamentale per questi tipi di pazienti.
Ovviamente la stabilizzazione dei valori glicemici è il primo passo da attuare per prevenire i danni del diabete. Per quanto riguarda nello specifico l’organo piede si possono attuare una serie di comportamenti che permettono, assieme a SCREENING SPECIFICI da svolgere periodicamente (circa 1 volta l’anno), di prevenire complicanze acute.
Di seguito una serie di “regole” da seguire per la prevenzione e la cura del piede diabetico.
- Ispezionare quotidianamente i propri piedi e valutare la presenza di alterazioni cutanee
- Utilizzare scarpe ampie e con la tomaia morbida, priva di cuciture interne. Preferire calze in cotone o lana.
- Limare le unghie dritte (o affidarsi ad un podologo). NON utilizzare taglienti o callifughi
- Evitare pediluvi ma anzi, preferire lavaggi con acqua tiepida e sapone neutro. Idratare il piede con creme emollienti
- In caso di ferite o lesioni contattare SUBITO il podologo