La tendinopatia achillea

La TENDINOPATIA ACHILLEA è un processo patologico che si sviluppa a carico del tendine d’Achille, tendine più grosso del nostro corpo che origina dall’unione dei muscoli del polpaccio e si inserisce sulla superficie posteriore del calcagno. Questo problema è abbastanza comune: si stima infatti che circa il 6% della popolazione rifersica, almeno una volta nella vita, dolore al tendine d’Achille.

Cause

A causare la patologia possono essere vari fattori: sicuramente un sovraccarico meccanico riveste un ruolo fondamentale nella patogenesi della tendinopatia Achilea e questo spiega perché le persone maggiormente colpite siano runner, calciatori e sportivi in generale.

Altri fattori di rischio che possono portare all’insorgenza della patologia sono un accorciamento del sistema Achilleo-plantare, un’eccessiva sindrome pronatoria/supinatoria e l’utilizzo prolungato di antibiotici per infezioni delle vie urinarie.

Il processo patologico inizia generalmente con una TENDINITE, cioè un processo a carattere infiammatorio, che se non correttamente diagnosticato e trattato può evolvere in un processo cronico degenerativo detto TENDINOSI, cioè un’alterazione della struttura fibrillare del tendine e quindi della sua elasticità con la possibile presenza di calcificazioni intra-tendinee o inserzionali.

Segni e sintomi

La manifestazione clinica più frequente è il DOLORE che si localizza principalmente a livello inserzionale sul calcagno (IAT: insertional Achilles tendinopathy) oppure sulla parte terminale del tendine (NIAT: non insertional Achilles tendinopathy) associato ad un ISPESSIMENTO del tendine interessato rispetto al controlaterale. Se non correttamente trattato il processo tendinosico può evolvere con la rottura del tendine stesso.

TRATTAMENTO

Il gold standard per il trattamento della tendinopatia Achillea è l’esercizio terapeutico che prevede l’alternanza di esercizi di rinforzo del muscolo del polpaccio ed esercizi di stretching dello stesso. Questo protocollo di esercizi deve essere eseguito quotidianamente dal paziente per almeno 12 settimane.

Oltre a questo è importante ridurre il sovraccarico meccanico sul tendine tramite l’utilizzo di un rialzo temporaneo oppure l’utilizzo di scarpe con drop maggiore di 0.8 cm.

Infine, possono essere indicate delle terapie fisiche quali laser-terapia (nella fase infiammatoria) e onde d’urto (nella fase degenerativa).